Letto per voi… “Una bara per due” di Sara Petrolini

La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi Una bara per due di Sara Petrolini (PubMe). Due cadaveri, una sola bara e una misteriosa scomparsa per un giallo cozy ricco di ironia. E non perdete l’Incontro con l’Autrice!

La trama

Sara Petrolini, “Una bara per due” (PubMe, 2023)

Villa Ridolfi. Eugenio Romano Ridolfi è prematuramente scomparso all’età di ottant’anni senza lasciare dietro di sé particolari e affezionati sentimenti familiari. È il patriarca di una famiglia altoborghese, discendente di facoltosi costruttori, come dimostra la magione dove è felicemente spirato. A occuparsi del funerale vi è la figlia del defunto, Vittoria Adalinda Germana che – aristocratica fino al midollo – decide di affidare i due giorni di esequie (uno riservato alla commemorazione della società e l’altro alla tumulazione) all’impresa funebre Felici & Sepolti rappresentata da Paride Lattanzi, detto il “lussuria” (per la sua “generosità” nella consolazione di vedove più o meno giovani) coadiuvato da Gioacchino il “sensibile” e Antonio “il distratto”. Un funerale e una famiglia “poco affettuosa” come tante, direte voi… Ma cosa accade se nella bara occupata dal legittimo “proprietario” venisse a trovarsi un intruso? E, soprattutto, che fine ha fatto il povero Ridolfi? State tranquilli… tutto è nelle mani di Paride e della Felici & Sepolti!

Sul libro

PubMe

Nel settembre 2024 la Casa Editrice PubMe pubblica nella Collana “Segreti in Giallo”, diretta da Maria Grazia Purceddu e Rosa Caruso, il cozy mistery di Sara Petrolini dal titolo Una bara per due.

Già il titolo lascia presagire un giallo che strizza non poco l’occhio all’ironia – anche sanamente sopra le righe – alla comicità e alla leggerezza. Sì, perché si può sorridere anche di un “qualcosa” di grave e gravoso e non è cosa semplice perché come dice Alberto Sordi alias Marchese del Grillo nell’omonimo film di Monicelli del 1981, “Quanno se scherza, bisogna esse’ seri!” E Sara Petrolini scherza e gioca con la morte e tutto ciò che in questo romanzo le ruota attorno (dall’impresa delle pompe funebri alla famiglia sui generis del trapassato) in modo assai misurato e aggraziato.

Collana “Segreti in giallo” diretta da Maria Grazia Porceddu e Rosa Caruso

A proposito di film, il titolo di questo romanzo non può non riportarci alla mente il celeberrimo Una poltrona per due di John Landis del 1983. Certo le storie sono diverse, dalla poltrona alla bara come da seduti e distesi ce ne passa… ma il concetto di base è sostanzialmente lo stesso: lo scambio di vite nel film e di defunti nel nostro testo. Insomma, c’è qualcuno di troppo. Soprattutto nel nostro caso specifico poiché ci si ritrova misteriosamente con un morto in più, una bara in meno e un defunto che non si trova. Sembra uno scioglilingua, un gioco delle tre carte eppure è proprio questo che accade in Una bara per due. Naturalmente a rendere ancora più comica e surreale la situazione vi è l’impresa funebre Felici & Sepolti che ricalca molto lo humour macabro, il cinismo e il sarcasmo del marketing pubblicitario della nota agenzia funebre Taffo.

Sara Petrolini, “Una bara per due” (PubMe, 2023)

A tutto questo si aggiunge il trio assortito di becchini formato da Paride Lattanzi il “lussuria”, Gioacchino il “sensibile” e Antonio “il distratto”. I tre colleghi, così, somigliano molto il trio de “il lungo, il corto e il pacioccone” incarnando perfettamente l’incipit di una barzelletta che solitamente comincia con “c’erano un italiano, un inglese e un francese…”. Certo è che questi tre personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche ben definite, sono un’esplosione di ironia e comicità che va a inserirsi in un contesto che, di per sé almeno agli occhi degli “altri”, dovrebbe rappresentare tutt’altro. E ad essi si aggiungono una giovane rampolla aristocratica ma non poi tanto, sua zia che non fa altro che mangiare e lasciare briciole a ogni suo passaggio e delle indagini che farebbero sorridere (o impallidire) persino l’ispettore Clouseau.

Resta, però, il mistero del “povero” Eugenio Romano Ridolfi che scomparso alla prematura età di ottant’anni nel pieno dello svolgimento della sua vitalità è momentaneamente assente. Dov’è finito? E, soprattutto, prendendo a prestito il titolo del film di Paul Henreid con una vendicativa Bette Davis (addirittura in un duplice ruolo), chi giace nella sua bara? Tranquilli: la Felici & Sepolti… non può non mantener fede al suo nome e non può scontentare i suoi “clienti”.

Incontro con l’Autrice

Sara Petrolini (Per gentile concessione di Sara Petrolini)

Come è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?

Ho sempre scritto. Da bambina scrivevo poesie. Dopo una pausa negli anni degli studi universitari e di lavoro, ho ripreso durante il COVID.

Come è nato il progetto editoriale di Una bara per due?

Scrivo gialli “singolari”, cozy mysteries dai toni umoristici e cerco sempre storie e personaggi sopra le righe. Un giorno chiacchierando con mia madre, un po’ per gioco, è venuta fuori l’idea del becchino. E poi mi sono divertita a svilupparla.

Una bara per due si muove agilmente tra ironia, comicità e giallo crime. In che modo è riuscita ad armonizzare tanti elementi apparentemente così distanti tra loro?

Mi piace molto regalare un sorriso alle persone, e anche nella mia quotidianità l’ironia e la comicità non mancano. Perciò per me, in un certo senso, è stato naturale. Ho interpretato secondo la mia personalità quelli che sono gli elementi tipici del giallo che è il mio genere letterario preferito.

Sara Petrolini, “Una bara per due” (PubMe, 2023)

Da chi o cosa ha tratto ispirazione per la sua storia e i suoi protagonisti?

Mi piacciono molto i toni e le situazioni del giallo all’inglese, in particolare Agatha Christie. Ho letto quasi tutti i suoi libri e credo che l’ammirazione per questa grande autrice mi abbia ispirato nello scrivere gialli, seppur a modo mio.

Tra i protagonisti di Una bara per due a quale sente di essere più legata? E perché?

Paride, sicuramente. Ho trovato molto stimolante creare il suo personaggio. Mi è piaciuto dargli un’apparenza nelle prime pagine e poi, via via, aggiungere sfaccettature che ne approfondivano la psicologia e lo mostravano diverso.

Lei ha scritto racconti e romanzi: in quale stile e modalità di narrazione sente di essere più a suo agio? E perché?

Sara Petrolini, “Una bara per due” (PubMe, 2023)

Penso che entrambi abbiano un loro fascino particolare. Un racconto permette all’ autore di chiudere rapidamente il cerchio e di concentrarsi più che altro sullo sviluppo narrativo dell’azione. Un romanzo permette di approfondire la psicologia dei personaggi e molto altro. Io vado un po’ a fasi. A volte sento la necessità di comunicare qualcosa in modo più immediato, a volte mi piace perdermi nella costruzione narrativa.

Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato e influenzato il suo essere lettrice e scrittrice?

Il mio amore per la lettura e la scrittura è iniziato con i classici greci: l’Iliade e l’Odissea. Poi mi sono innamorata di Agatha Christie, Jane Austen e la letteratura inglese dell’Ottocento.

I suoi studi in Archeologia le sono stati di aiuto, in qualche modo, nel suo impegno di scrittura?

Credo mi abbiano dato disciplina e metodo. La parte creativa, nella realizzazione di un romanzo, è bellissima e stimolante. Ma seguono riletture, autocorrezioni e riscritture, che richiedono una grande pazienza, disciplina e autocritica.

Sara Petrolini, “Una bara per due” (PubMe, 2023)

Come nasce il suo blog “Latte & Biscotti“?

Quando mia figlia Alice era piccola, e non stava bene o era giù di morale chiedeva sempre il Latte e biscotti come consolazione. Latte e biscotti è diventato per la nostra famiglia sinonimo di un luogo accogliente e così mi è sembrato il nome perfetto per un blog che parlasse di letture cozy. Uno spazio nel quale condividere la passione per la lettura.

Quali sono i suoi prossimi impegni e progetti editoriali?

Sto ultimando il mio primo fantasy e il prossimo autunno sarà pronto un nuovo cozy mystery.

 

 

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