La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi Fata Librina e le favole della buonanotte di Elisa Mariotti (Effigi Edizioni) classificatosi al quarto posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e Ragazzi (dai 3 ai 14 anni)” alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri”. Non perdete l’Incontro con l’Autrice!
La trama
Mamma Matilde e Babbo Felicetto sono stanchi! Non riescono più a riposare e a far dormire Alice e Giacomino, i loro pargoletti. A risolvere la situazione arriva la pluricentenaria Fata Librina che lascia sul tavolo della cucina il libro dal titolo Sette storie per sette giorni e le relative “istruzioni per l’uso”. Draghi, ranocchi, tartarughe, topolini, api… il mondo animale diviene il riflesso dell’umanità attraverso storie dalla bellissima morale. Ma… Alice e Giacomino avranno finalmente preso sonno?
Sul libro
È il 2021 quando Effigi Edizioni pubblica nella Collana “Cavallo a dondolo” il libro Fata Librina e le favole della buonanotte di Elisa Mariotti.
Il libro classificatosi al quarto posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e Ragazzi (dai 3 ai 14 anni)” alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” e impreziosito dalle tenere illustrazioni di Melania Merlo potrebbe essere considerato un diretto erede delle favole di Esopo e Fedro. Dallo scrittore greco del VII secolo a.C. e da quello romano del I secolo d.C., infatti, l’Autrice senese utilizza la metafora degli animali per rappresentare l’umanità e il loro inserimento in un determinato contesto per rivelare una morale e un preciso scopo educativo. Attraverso gli animali si racconta una realtà a portata di bambino ma (spesso!) assai utile anche agli adulti.
Elisa Mariotti segue alla lettera questa scia. Questo lo si nota perfettamente nelle sette favole che compongono Fata Librina, ovvero: Sputafuoco e Ricciolino, Bianchina e Nerone alla ricerca della statua perduta, Bertocchio il ranocchio, Bosco verde, Una tartarughina di nome Clementina, Topolone e il clan dei topi, Svolazzina, l’ape birichina. Mariotti, così, stringe amicizia con tutti questi teneri animali facendone lo strumento di riflessione e di crescita dei suoi lettori. Inclusione, rispetto dell’ambiente, violenza, bullismo, ecologia, responsabilità civile e personale, coraggio, amicizia, dialogo… questi sono solo alcuni dei temi affrontati da Mariotti nelle sue deliziose favole rivolgendosi al suo pubblico alla pari, con onestà e rispetto.
Mariotti scrive favole ma non racconta favole. Si serve di esse per mostrare e spiegare la nostra umanità, cosa la anima nel bene e nel male. Sincerità, ecco la parola d’ordine di questo esile ma potente volume. Sette racconti che divengono utili spunti di riflessione per i piccoli Lettori e materiale su cui poter elaborare (con gli insegnanti o con i propri genitori) disegni, pensieri, domande, dolcissimi momenti di crescita. L’Autrice ha senza dubbio il merito di aver creato e realizzato un piccolo gioiello di inestimabile valore per i giovanissimi Lettori (ma anche per un pubblico adulto) che potranno riconoscersi in queste storie così diverse tra loro e tutte pregne di senso e di significato. Di grande aiuto sono anche le belle e colorate illustrazioni di Melania Merlo che aiutano il Lettore ha mettere in moto la fantasia a identificare i personaggi delle diverse storie, a far amicizia con loro cercando anche di riprodurli e creando a loro volta nuovi sviluppi nella trama o persino nuove avventure con risvolti diversi.
Il cuore di Fata Librina è proprio nella sua ludica e precisa funzione pedagogica ed educativa che non è assolutamente forzata dalla narrazione né tantomeno dall’Autrice stessa che si identifica (letteralmente e realmente nei suoi incontri con i piccoli lettori) con Fata Librina. Elisa Mariotti ha superato assai brillantemente un compito assai arduo: confrontarsi direttamente con i più piccoli senza mai osare mentire ma, al contrario, mettendosi loro accanto con favole, colori e disegni. C’è assai bisogno di libri come questo per preparare gli adulti di domani alla realtà che hanno intorno, alla possibilità di essere ciò che desiderano, di lottare per i propri desideri e per un mondo migliore. Elisa Mariotti vi è riuscita con una tenera carezza… rivolta non solo ai suoi piccoli lettori.
Incontro con l’Autrice
Quando e come è avvenuto il suo incontro con la scrittura?
Il mio incontro con la scrittura è avvenuto in età adolescenziale, quando ho iniziato a tenere un diario segreto. È stato un esercizio molto importante questo, che mi ha abituato anche alla costanza necessaria alla scrittura. All’epoca, un luogo non luogo dove potevo esprimere tutto ciò che non riuscivo a dire a parole e dove, in qualche modo, potevo esplorare me stessa. Solo con il tempo ho capito che mi sarebbe piaciuto condividere la mia visione del mondo con gli altri, attraverso storie per grandi e piccini, tenendo sempre bene a mente la responsabilità che lo scrittore ha nei confronti del lettore, responsabilità a cui non si può sottrarre nel momento in cui decide di pubblicare. Per pubblicare, infatti, si deve abbracciarla questa responsabilità, consapevoli del fatto che, rendere un testo accessibile agli altri, significa anche, in qualche modo, mettere a nudo una parte di sé. Si deve essere pronti per farlo.
Perché ha deciso di dedicarsi in particolar modo alla scrittura di libri per bambini?
Io in verità esordisco nel mondo della scrittura con un romanzo breve per adulti. Avendo però un figlio con cui ho condiviso bellissimi momenti di lettura quando era più piccolo, mi sono sempre più appassionata alla modalità con cui la letteratura per bambini e ragazzi, spesso ingiustamente ritenuta una letteratura di serie B, riuscisse ad affrontare tematiche anche forti con la giusta leggerezza, che non è superficialità, esattamente come sosteneva Italo Calvino. Ho quindi deciso di mettermi alla prova e Fata Librina e le favole della buonanotte è il primo “esperimento”, se così vogliamo chiamarlo. Un libro che mi ha spalancato una finestra su un mondo a sé, di cui non avevo contezza se non appunto come genitore-lettore. Si tratta infatti di una realtà a se stante, una bolla che ha le proprie leggi e le proprie regole. Regole che vanno necessariamente conosciute se vuoi entrare a farne parte. Grazie al mio personalissimo esperimento ho capito che questa è una strada che non voglio abbandonare, per cui adesso è il caso di cominciare a fare sul serio. Studiare, leggere, scrivere e ancora studiare.
Com’è nato il progetto editoriale di Fata Librina e le favole della buonanotte?
La prima storia che compone la raccolta di Fata Librina e le favole della buonanotte è stata scritta mentre stavo finendo di scrivere i racconti che sarebbero andati a comporre il mio secondo libro per adulti – La verità nello specchio e altri racconti, primamedia editore – , una raccolta di dodici racconti a sfondo sociale. Dunque temi piuttosto forti, duri, tremendamente attuali. Tra la stesura di un racconto e l’altro cominciavo però a sentire la necessità di scrivere altro, qualcosa che mi divertisse e distendesse un po’. Così ho provato, ho steso la prima, ma solo dopo averne scritte tre o quattro ha cominciato a farsi avanti l’idea di metterle insieme e farne un libro.
E il personaggio di Fata Librina? Da cosa ha tratto ispirazione per la creazione di questa nonnina di circa settecento anni?
Fata Librina, che ovviamente è un personaggio di fantasia che appartiene in verità al mondo delle fiabe e non delle favole, nasce come filo conduttore di tutte e sette le favole. È sotto le sue ali fatte di pagine di libro, infatti, che le storie trovano un senso: è lei che, attraverso una Tv un po’ particolare corre in aiuto di due genitori disperati perché i loro due bambini non dormono (dettaglio altamente autobiografico). Come? Regalando un libro di favole appunto, ognuna con la propria morale, intitolato Sette storie per sette giorni. Se vogliamo, si tratta di un libro dentro un libro. La sua figura poi, ne ho un riscontro certo, è facilmente riconoscibile. Se non ci fosse stato un personaggio così, a legarle tutte insieme, le storie sarebbero state semplicemente delle storie. Magari belle, carine, simpatiche. Ma il personaggio della fatina con ali di carta, lunghi capelli bianchi e bacchetta magica è inconfondibile, si riconosce a distanza. Dice anche che mi somigli, è solo un po’ più vecchietta!
Da cosa ha tratto ispirazione per i suoi racconti?
Tutto, in verità, può essere ispirazione. Lo scrittore, oltre ad essere un gran lettore, deve essere anche un buon osservatore. Ogni cosa che ci circonda infatti, anche la più banale e ordinaria, può essere trasformata in qualcosa di straordinario, a volte semplicemente cambiando il punto di vista. Per la scelta dei personaggi, perlopiù animali, mi sono affidata al mio gusto personale, ma ho fatto anche tesoro di qualche suggerimento di mio figlio che all’epoca aveva circa nove anni, stando sempre attenta che personaggio, ambiente e tematiche fossero in armonia. Per quanto invece concerne i temi che ho voluto affrontare, sicuramente ho scelto ciò a cui sono particolarmente sensibile – il valore dell’amicizia, per fare un esempio –, ma anche ciò a cui forse è necessario sensibilizzare i bambini fin da piccoli, come il rispetto dell’ambiente.
In Fata Librina e le favole della buonanotte bellissime sono le illustrazioni. Ecco, quanto è importante in un libro per bambini il rapporto tra parola e immagine? In che modo si raggiunge l’armonia e un perfetto equilibrio?
Il rapporto tra parola e immagine è fondamentale. I bambini, soprattutto fino ad una certa età, sono attratti prima dall’immagine, la parola viene dopo. Per cui è necessario che i due diversi linguaggi di comunicazione, perché di questo si tratta, si sposino alla perfezione. Io sono estremamente felice del risultato ottenuto con Fata Librina. Ho scelto Melania Merlo, colei che ha illustrato il libro, perché sapevo come lavorava e volevo che fosse lei a tratteggiare su carta i personaggi e le scene che fino a quel momento si erano mossi solo nella mia mente. Ci siamo confrontate inizialmente per decidere quali parti delle varie storie era necessario portare alla luce, quali aspetti mettere in risalto. Ed è una bellissima soddisfazione vedere che l’idea che te ti eri fatta di quel dettaglio è esattamente quello che è stato recepito e trasposto da chi ha letto le tue. Su sedici tavole, copertina a parte, credo di aver fatto correggere un solo dettaglio. Erano perfette.
Tra le sette favole che compongono il libro a quale sente di essere più affezionata? E perché?
È difficile scegliere tra le proprie creature ma sì, ce n’è senz’altro una a cui sono più affezionata ed è “Bertocchio il ranocchio”, la storia del ranocchio che non sa gracidare e che, a causa di questo suo difetto, ha paura di rimanere solo, di essere giudicato. Un racconto che parla quindi di diversità e di inclusione, una storia che non mi stanco mai di portare nelle scuole perché sono convinta che ciò che rende bello il mondo sia proprio l’unicità di ognuno di noi. Alla fine, ne sono sicura, c’è (o c’è stato) un Bertocchio in tutti noi.
Lei è molto impegnata negli incontri con i bambini nelle biblioteche e nelle scuole. La lettura, secondo lei, che ruolo ricopro nel processo di crescita dei più piccoli?
Credo che la lettura sia un tassello fondamentale della crescita del bambino. Attraverso le storie i bambini entrano in contatto con il mondo, anche con mondi lontani; in alcuni casi fanno addirittura le loro prime esperienze, anche se in modo indiretto. È per questo che chi scrive per bambini ha una responsabilità ancora maggiore rispetto a chi si rivolge solo all’adulto: ciò che si dice e come lo si dice, in questo caso, trova terreno fertile, sempre. La lettura è quindi senza dubbio una buona abitudine anche se poi, ognuno, avrà il proprio personalissimo rapporto con i libri: ci sarà chi li amerà da subito, chi si scoprirà lettore forte solo da grandicello, chi probabilmente non vi si avvicinerà mai, nonostante il fatto che abbia una libreria strapiena in casa. Ma, come si dice, tentar non nuoce.
I piccoli che lettori che rapporto hanno con lo “strumento libro”?
I bambini sono attratti dal libro, inteso come strumento. Sono attratti dai colori, dalle forme, dal tipo di carta. Non a caso ci sono studi improntati proprio su questo aspetto: creare il tipo di libro giusto, nella sua fattezza, a seconda dell’età del bambino è doveroso.
Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato il suo essere scrittrice e lettrice?
Come dicevo prima, io nasco come scrittrice per adulti, per cui i miei riferimenti letterari vanno soprattutto verso autori di romanzi. In primis direi Virginia Woolf, colei che ritengo la Scrittrice, e non una delle tante. Ma anche Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Tolstoj, Gabriel García Márquez, Buzzati. Per quanto invece riguarda la letteratura per bambini e ragazzi devo partire assolutamente da Gianni Rodari, per arrivare poi a Mario Lodi, a Roald Dahl e Astrid Lindgren. La sua “Pippi Calzelunghe” è un’icona intramontabile.
Fata Librina e le favole della buonanotte ha ottenuto il quarto posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e Ragazzi (dai 3 ai 14 anni)” alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” con la seguente motivazione:
Fata Librina, con le ali a forma di libro, accorre in aiuto di due genitori esausti e sfiniti dalle notti insonni e dalla fatica di riuscire a far addormentare i loro piccoli monelli. La fata dona loro un oggetto prezioso: un libro di fiabe della buonanotte. I due genitori seguiranno le istruzioni e cominceranno a leggere ai loro figli una fiaba a settimana. Attraverso la lettura e le suggestive illustrazioni i due bambini, e con loro i piccoli lettori/ascoltatori, incontreranno simpatici animali come Bertocchio il ranocchio, i litigiosi Orso e Coniglio e Clementina, la tartarughina imprigionata nella plastica. Fata Librina e le favole della buonanotte ci ricorda quanto sia importante donare ai propri figli del tempo di qualità e quanto sia prezioso e formativo il momento della lettura condivisa come esperienza di riflessione e crescita.
Cosa ha significato per lei raggiungere tale riconoscimento?
Ne sono ovviamente felice. A distanza di due anni dalla pubblicazione questo libro continua a darmi grandi soddisfazioni. La buona posizione ottenuta in questo premio si aggiunge a quella ottenuta in altri premi letterari anche se, il premio più grande mai ricevuto, è senz’altro l’approvazione dei bambini. Solo quando hai letto la storia davanti a loro, solo quando ti tempestano di domande alla fine della lettura, solo quando ti vengono ad abbracciare nel momento in cui vai via, sai che ciò che hai scritto ha davvero funzionato.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?
Tanti! Al momento è un po’ troppo presto presto per parlarne, ma il 2024 vedrà sicuramente nascere qualcosa di nuovo. Per bambini, per grandi o per tutti e due? Vedremo…
Qui di seguito troverete una breve clip della Cerimonia di Premiazione della quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” tenutasi lo scorso 27 maggio 2023 presso i Giardini del Torrione di Anguillara Sabazia (Rm). Questa è una occasione per ringraziare ancora una volta il Comune di Anguillara Sabazia, tutti i partecipanti, gli Autori, gli Editori e i collaboratori che hanno permesso e sostenuto la realizzazione della manifestazione con immenso entusiasmo e grande fiducia.