La Rubrica online “Piazza Navona” vi propone un nuovo doppio appuntamento con interessanti prime visioni. Iniziamo con “Una intima convinzione”, l’opera prima di Antoine Raimbault. Da oggi al cinema!
La trama
Nora, madre e cuoca in un ristorante, presenzia al processo contro Jacques Viguier accusato di aver ucciso sua moglie Suzanne di cui, però, ancora non è stato ritrovato il corpo. Al processo l’uomo viene assolto ma l’accusa ricorre in appello. Nora è convinta che l’imputato sia innocente e decide di aiutare l’uomo e i suoi figli ad avere giustizia. Così, incarica l’avvocato Éric Dupond-Moretti di preparare la nuova difesa. L’avvocato dopo un primo rifiuto accetta di assumere la difesa del Viguier a condizione che Nora lo aiuti a sbobinare le oltre 250 ore di intercettazioni telefoniche e a preparare per lui il materiale per ogni udienza. Ben presto, però, la sete di giustizia di Nora si trasforma in una vera e propria ossessione…
Il trailer
Sul film
Giovedì 30 luglio arriva nelle nostre sale – distribuito da Movies Inspired – Una intima convinzione, l’opera prima del regista francese Antoine Raimbault.
Una intima convinzione è ispirato alla vera storia di Jacques Viguier che, nel 2000, viene accusato di aver assassinato la moglie scomparsa il 27 febbraio di quello stesso anno. Solo nel 2010 Viguier viene giudicato innocente e, quindi, totalmente estraneo ai fatti.
Lo stesso Raimbault ha assistito ai due processi cui è stato sottoposto Jacques Viguier conoscendo, così, anche la sua famiglia. Il regista, però, sposta il punto di vista della vicenda su Nora cosicché lo spettatore, fomentato dal suo bisogno di giustizia e dal suo interesse alla risoluzione del caso, fa propria la sua tesi e la sua più intima convinzione. La donna, infatti, pur non avendo prove differenti o più schiaccianti rispetto a quelle che sono a disposizione della Corte è assolutamente certa dell’innocenza del Viguier. Ed è solo in questa direzione che si muove. Senza mai pensare, seppur per un istante, di commettere un errore. Tutto questo, però, porta Nora a perdere ogni contatto con la realtà, con i suoi affetti, con il suo lavoro, con lo stesso avvocato che quasi perseguita pur di fornirgli nuove informazioni e nuovi sviluppi sul caso. Potremmo dire che Raimbault “usa” il processo di Jacques Viguier non tanto per raccontare e testimoniare una faccia della realtà giudiziaria francese quanto per sottolineare quanto sia labile il confine tra equilibrio e ossessione anche in una questione così delicata come il bisogno di giustizia.
Ad ogni modo Una intima convinzione può entrare a pieno titolo e a pieno diritto in quel filone di “film giudiziari” o legal drama cui appartengono alcuni film che hanno fatto la storia del Cinema: pensiamo a film come Il verdetto (Sidney Lumet, 1982), La parola ai giurati (Sidney Lumet, 1957) o Testimone d’accusa (Billy Wilder, 1957). È ovvio che il paragone con questi capisaldi del Cinema mondiale sarebbe ingiusto e impietoso ma Raimbault con questa sua opera prima dimostra di avere la stoffa per creare un film di questo genere di grande respiro.
Al regista, infatti, va il merito di aver creato un film dal ritmo serrato, costante, equilibrato…senza mai perdere di tono o di vivacità. Lo spettatore è sempre in tensione e presente sia in aula sia nei corridoi del tribunale per scoprire le tattiche e le manovre dell’avvocato (unico personaggio inventato del film) nella difesa del protagonista. In tal senso il regista ha rispettato meticolosamente quanto è accaduto nell’aula di giustizia e nella fase di preparazione delle arringhe.
Afferma lo stesso Raimbault:
Il film rispetta scrupolosamente ciò che si è detto nelle udienze e nelle intercettazioni telefoniche. Non abbiamo avuto bisogno di inventare niente. Tutto è vero. In assenza di prove, la verità giudiziaria si è essenzialmente basata sulle voci e le calunnie. Perché è facile definire un colpevole a partire dai sentimenti e dalle fantasie, perché la natura ha orrore del vuoto, perché giustizia deve essere fatta e serve un colpevole, non si può fare altro che crearsi un’intima convinzione. Si narra una verità che sembra logica, razionale, soddisfacente e definitiva. E poco importa che altri dubitino, poco importa l’assenza di prove; una volta insinuatasi, la convinzione prevale su tutto. Il film affronta precisamente questo meccanismo oscuro: il dominio della convinzione sulla ragione.
In fondo Nora pur trovandosi dalla parte di chi crede innocente si comporta allo stesso modo di chi lo crede colpevole e nella scena finale del film questo viene chiaramente messo in luce dal regista che dichiara in proposito:
Il film racconta la storia di qualcuno che finisce per diventare ciò che pensava di combattere. E che, recando il testimone della presunzione d’innocenza, finisce per calpestarla accusando un altro uomo senza maggiori prove di quelle applicate al primo per apparire davanti alla corte d’assise. Sono partito dall’idea che l’arringa finale si rivolga tanto a Nora quanto ai detrattori di Jacques Viguier.
Così, Una intima convinzione è film giudiziario non solo perché ambientato all’interno di un’aula di tribunale ma anche perché mette la protagonista e noi spettatori alla mercé di un tribunale (forse) molto più severo: quello della nostra coscienza che, a volte, può perdere il proprio equilibrio con molta facilità in nome di un’intima convinzione. Qui giusta… ma lo sarà sempre?!
Voto 3,5/5
Scheda tecnica
Titolo originale: Une Intime Conviction
Regia: Antoine Raimbault
Soggetto: Antoine Raimbault, Karim Dridi
Sceneggiatura: Antoine Raimbault
Cast: Marina Foïs, Olivier Gourmet, Laurent Lucas, Philippe Uchan, Jean Benguigui
Montaggio: Jean-Baptiste Beaudoin
Fotografia: Pierre Cottereau
Musica: Gregoire Auger
Distribuzione: Movies Inspired
Produzione: Stéphane Bouchard e F. Marc De Lacharrière, Canal +, France Télévisions, .Ocs E Entourage Pictures
Paese: Francia
Anno: 2019
Genere: Drammatico
Uscita: 30 luglio 2020
Durata: 110 minuti (colore)