Letto per voi… “Il fragore del ricordo” di Anna Maria Basso

La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi Il fragore del ricordo (Bonfirraro), l’ultimo romanzo della scrittrice potentina Anna Maria Basso. E non perdete il consueto Incontro con l’Autrice!

La trama

Anna Maria Basso, “Il fragore del ricordo” (Bonfirraro, 2022)

Lara e Adelina. Due donne. Nipote e nonna. Lontane nel tempo. A farle incontrare è un vecchio diario che Lara, neurologa impegnata nello studio e nella ricerca inerente le malattie neurodegenerative, ritrova nella casa estiva di Maratea. Il giovane medico ha ottenuto un contratto con l’Università UTS di Dallas e poco prima di partire rompe la sua relazione con il fidanzato Matteo. È proprio prima di partire che Lara ritrova il diario dove la nonna ha riportato tutti i suoi ricordi prima di perdere la memoria e cadere nel vuoto e nell’oscurità della malattia. I suoi sogni, l’amore e la sorte di un ufficiale americano, il rapporto con il fratello, l’affetto della famiglia, i momenti di difficoltà… Lara parte portando con sé il diario. A Dallas si ritroverà a condividere l’appartamento con Jamila, un’infermiera di origine afgana, salvata e adottata da una coppia americana. Eppure il suo cuore e il suo sguardo restano rivolti alla sua terra, al suo popolo. Nella città texana Lara conosce anche William, un altro ricercatore che vive e New York, e ben presto la loro amicizia si trasforma in qualcosa di più. Ed è così che la ragazza incontra Gregory, nonno di William, un generale in pensione della Marina americana. Anche quest’uomo avrà modo di leggere il diario di Adelina e, forse, il quadro dei ricordi pare trovare la sua cornice più bella.

Il libro

Bonfirraro Editore

Nel 2022 Bonfirraro Editore pubblica Il fragore del ricordo, l’ultima fatica letteraria della scrittrice originaria di Potenza Alice Basso. Come ben suggerisce il titolo, questo libro ha la sua base portante non solo sul concetto di memoria, ma anche sul suo significato e sul suo valore più profondi che si trasformano e materializzano in ricordi.

Non dimentichiamo che il verbo ricordare, come riporta il vocabolario Treccani online, deriva dal lat. recŏrdari, der., col pref. re-, di cor cordis «cuore», perché il cuore era ritenuto la sede della memoria. A completamento di tale definizione è bene riportare anche una frase dello scrittore e filosofo britannico Aldous Leonard Huxley secondo il quale La memoria di ogni uomo è la sua letteratura privata.

Anna Maria Basso, “Il fragore del ricordo” (Bonfirraro, 2022)

Credo che quanto appena riportato sia necessario per comprendere il valore della memoria e, quindi, del ricordo all’interno del romanzo di Anna Maria Basso. Quest’ultima scrive di fragore e, infatti, la miriade di ricordi che invadono piacevolmente le pagine del libro emettono un forte “suono”, esplodono nelle vite e negli animi dei protagonisti che ne restano colpiti, coinvolti, inclusi. Ognuno a suo modo. Ma c’è ancora dell’altro. Tutti i personaggi de Il fragore del ricordoLara e Adelina in testa – lottano (più o meno consapevolmente) affinché i ricordi non vadano perduti, dimenticati, abbandonati. Non è affatto un caso che l’Autrice abbia “scelto” per la sua Lara la professione di neurologa e ricercatrice nell’ambito delle malattie neurodegenerative. Donna e medico impegnata sul campo, che combatte e cerca di sconfiggere proprio quei disturbi, quelle patologie che intaccano le cellule del ricordo e della vita stessa. Una battaglia realmente complicata e difficile dove, però, la Scienza sta compiendo grandi passi avanti scontrandosi con il suo alleato e, allo stesso tempo, il suo nemico più efferato: il tempo.

Anna Maria Basso, “Il fragore del ricordo” (Bonfirraro, 2022)

In tal senso, potremmo dire che Il fragore del ricordo ricorda non poco il romanzo Le pagine della nostra vita di Nicholas Sparks, portato sul grande schermo da Nick Cassavetes nel 2004. Anche in questo caso, al centro della vicenda vi è la perdita della memoria a causa di una terribile neurodegenerativa e un uomo si reca ogni giorno in una casa di riposo per leggere a sua moglie il diario dove ha trascritto la sua storia d’amore prima che l’oscurità potesse cadere sulla sua memoria. Ancora una volta, un meraviglioso atto d’amore. La prova e la testimonianza che si deve e si può avere il bisogno e il dovere di ricordare e far ricordare, anche quando tutto sembra perduto. Vivere una seconda volta come fosse la prima.

Anna Maria Basso, “Il fragore del ricordo” (Bonfirraro, 2022)

Tutto questo si ritrova nel tenero romanzo di Anna Maria Basso. Qui i protagonisti – seppur ognuno con la propria storia e il proprio vissuto – sono tutti indissolubilmente legati tra loro, alle proprie origini, radici… ricordi. Tutti lontano per conservarli, per difenderli e per crearne di nuovi. Tutti guardano verso il futuro senza, però, mai dimenticare il loro passato. Così, Anna Maria Basso crea un’armoniosa danza dal ritmo variabile tra lo scorrere del tempo di ieri e di oggi. E tutti, nessuno escluso, perde il tempo. A volte si compiono passi incerti, altre più avventati perdendo un poco l’equilibrio ma senza mai cadere. A tenere in piedi tutti i protagonisti de Il fragore del ricordo è senza dubbio la penna sapiente e delicata dell’Autrice che ha saputo creare delle anime vive, sensibili, umane che sanno perdersi ma anche ritrovarsi senza mai perdere la memoria di sé stessi. Quindi, incredibilmente forti.

Incontro con l’Autrice

La scrittrice Anna Maria Basso (Per gentile concessione di Anna Maria Basso)

Come ha scoperto il suo interesse per la scrittura?

Credo di aver amato la scrittura sin da quando ho imparato a scrivere. Avevo intuito che in quelle linee tonde o diritte, con cui riempivamo pagine e pagine di quaderni, ci fosse qualcosa di importante. E anche di magico. È stata una evoluzione naturale. La preferivo all’espressione orale, forse per una mia timidezza. La scrittura ha fatto, poi, parte della mia esperienza di insegnante attraverso cui sono riuscita a comprendere come scrivere potesse diventare una competenza per la vita. Il punto di partenza era sempre una forte motivazione, prima di tutto quella di assaporare il piacere di mettere sulla carta i propri pensieri, poi quella di scoprire che attraverso le parole era possibile realizzare un viaggio di scoperta e di conoscenza e infine di considerare la possibilità di lasciare una traccia scritta di sé e del proprio mondo. In giovane età mi sono avvicinata alla scrittura poetica per un breve periodo. Poi, dopo una lunga pausa, l’ho ripresa in età matura, in maniera più ampia e interessata. Ho scritto e pubblicato tre raccolte poetiche e ho altri testi sparsi per una nuova silloge. Negli ultimi anni ho sentito la necessità di intraprendere un percorso di narrativa ed ho pubblicato due romanzi.

Anna Maria Basso, “Il fragore del ricordo” (Bonfirraro, 2022)

Come è nato il progetto del romanzo Il fragore del ricordo?

Tutto parte sempre da una idea di fondo. La prima impalcatura la costruisci sempre nella testa. La mia è stata quella di mettere a confronto più generazioni e di costruire una storia che le coinvolgesse tutte. Adelina, Marina e Lara: tre donne legate da un vincolo familiare, ma anche da una caparbia volontà di inseguire la propria destinazione, dal coraggio di saper affrontare le avversità della vita e di sapersi rialzare dalle cadute. A loro si aggiunge Jamila, la donna afgana salvata da un oscuro e tragico destino, a cui lei, però, darà compimento.

 

Ne Il fragore del ricordo vi sono numerosi riferimenti letterari e cinematografici. Cosa ha guidato le sue scelte?

Sicuramente la mia passione per la letteratura, la musica, la cinematografia. Ma anche determinate esigenze narrative. Per sviluppare un certo tema, a volte, ritengo interessante inserire riferimenti esterni. Ad esempio, il musical West Side Story, mi è stato utile per tratteggiare i contorni di una storia di amore impossibile, che rimandava a quella di Adelina, e a rimarcare la nostalgia di un altro personaggio femminile, la signora napoletana, Maria, che invita Lara nella sua casa a Staten Island, un distretto di New York City. Così il testo poetico della Dickinson che descrive perfettamente la condizione di una donna colpita da una delle più temibili malattie degenerative. L’intento è stato comunque quello di arricchire la storia e renderla più accattivante per il lettore.

Anna Maria Basso, “Il fragore del ricordo” (Bonfirraro, 2022)

Nel suo romanzo quanto c’è di autobiografico?

Le storie di vita dei miei personaggi sono frutto d’invenzione, fatta eccezione per la signora dei profumi che è un personaggio reale. Ma è ormai noto che esiste un filo invisibile che lega ogni autore alla propria storia. Nel mio romanzo credo che gli elementi reali, presi dalle mie esperienze personali, siano soprattutto i miei interessi culturali, le passioni, in particolar modo quella per le neuroscienze e quella per il settore della moda. Potrei vedere un collegamento con i sogni irrealizzati di Adelina, chi non ne ha mai avuto uno? E ancora, le delusioni di Lara nei confronti di Matteo, esperienze che tutti abbiamo fatto nella nostra giovinezza.

Le proprie radici quanto influenzano o possono influenzare la scrittura?

Nella vita di ogni persona, le proprie radici giocano un ruolo fondamentale, soprattutto nella definizione della propria identità. Pertanto credo che il senso di appartenenza alla mia terra abbia sicuramente influenzato la mia scrittura nella scelta di alcuni temi. Ho voluto parlare della continua emigrazione intellettuale dai nostri territori che alimenta ancora oggi lo spopolamento dei nostri piccoli paesi; della difficoltà di poter lavorare nell’ambito della ricerca medica e così via. Ma anche delle ricchezze paesaggistiche, storiche, artistiche e culturali della mia terra.

La scrittrice Anna Maria Basso (Per gentile concessione di Anna Maria Basso)

Al centro della sua storia ci è l’importanza del ricordo e, quindi, della memoria. Ecco, nella scrittura e nell’organizzazione” dei sentimenti e dei pensieri, nella vita stessa… per lei, quanto è importante il valore della memoria?

La memoria è una importante funzione psichica del nostro cervello, ad oggi ancora non del tutto esplorata nella sua genesi e nei suoi processi. Ho sempre considerato questa funzione una risorsa per il nostro presente e il nostro futuro. Ma la memoria non si conserva da sola, vive solo quando viene da noi riprodotta e quando la trasmettiamo alle generazioni future. La nostra memoria è oggi sempre più a rischio. Non resiste a un mondo smemorato che fa sempre più fatica a rievocarla. Non resiste agli affronti delle incalzanti malattie neurodegenerative che la distruggono in breve tempo, e neppure alle soluzioni ancora inadeguate della ricerca scientifica. Ma non dobbiamo dimenticare che ricordare è riportare al cuore, unire sentimento e pensiero, e che quando il ricordo ritorna, rivive non come una semplice fantasticheria, ma come una nuova esperienza diretta e concreta.

Anna Maria Basso, “Il fragore del ricordo” (Bonfirraro, 2022)

Qual sono stati i personaggi che ha creato con maggiore e minore difficoltà? E perché?

Ho costruito tutti i miei personaggi senza particolari difficoltà. È comunque stato impegnativo dare loro spessore e credibilità e renderli elementi fondamentali della narrazione. Ho sempre cercato di crearmi dapprima un’immagine mentale che tenesse conto sia dell’aspetto fisico che caratteriale, oltre al contesto culturale in cui erano inseriti. Poi li ho definiti man mano attraverso le loro interazioni. Per quelli femminili è stato più semplice, per quelli maschili più impegnativo.

C’è ancora qualcosa che vorrebbe dire a Lara, o che Lara dicesse ai suoi Lettori?

Certamente un messaggio di speranza. È dalla speranza che riusciamo a comprendere “…perché anche nelle tenebre possa vivere un germe di luce.” (Dal Prologo de Il fragore del ricordo)

Quali sono gli autori e le opere che hanno formato e influenzato il suo essere scrittrice e autrice?

Anna Maria Basso, “Il fragore del ricordo” (Bonfirraro, 2022)

Tra i miei scrittori preferiti che hanno probabilmente influenzato il mio stile di scrittrice ci sono: Isabel Allende (con La casa degli spiriti, Paula, Eva Luna), Margaret Mazzantini (con Non ti muovere, Venuto al mondo, Nessuno si salva da solo, Mare al mattino), Tiziano Terzani (con Un’idea di destino, Un altro giro di giostra, Lettere contro la guerra, La fine è il mio inizio), Baricco con Oceanomare, Novecento. A questi si aggiungono altri autori americani come Don DeLillo e Peter Cameron.

Lei ha scritto anche diverse raccolte poetiche. Si trova più a suo agio nel comporre poesie o nella scrittura di un romanzo?

Tra prosa e poesia ci sono diverse differenze strutturali ben note. La più evidente è dal punto di vista grafico. Quella più sostanziale è invece riferita alla funzione della parola. Nel testo in prosa le parole sono usate nel loro significato primario e denotativo, in quello poetico devono assumere invece un significato figurato o connotativo, al fine di creare delle corrispondenze, delle connessioni tra suono e significato. Nella poesia, come ha scritto la Dickinson: occorre distillare sensi sorprendenti da ordinari significati. Si evince che comporre versi può risultare più impegnativo rispetto alla scrittura in prosa, tuttavia non trovo più o meno agio in una o nell’altra delle due espressioni letterarie. Forse perché mi appassionano entrambe.

Anna Maria Basso, “Il fragore del ricordo” (Bonfirraro, 2022)

Dal verso alla prosa: quali sono i “passaggi” utili per “muoversi” in terreni così delicati e complessi?

Credo che per muoversi in terreni così diversi, oltre che delicati e complessi, sia necessario innanzi tutto una buona conoscenza degli elementi strutturali che caratterizzano le due tipologie di testi. Per il resto non ci sono idee, pensieri, emozioni, sentimenti differenti. Tutto è valido per l’uno e per l’altro.

Quali sono i suoi prossimi progetti e impegni editoriali?

Una raccolta poetica con una scelta di testi già editi e una sezione dedicata agli inediti. E una nuova storia per tutti i miei lettori, che ringrazio ancora per seguire con interesse le mie opere letterarie.

Un vivo ringraziamento alla mia editor Michela Tanfoglio e al suo Staff, alla sua tenace e vivace professionalità, a Bonfirraro Editore per aver creduto nella mia opera e un vivo ringraziamento anche a Chiara Ricci che con le sue domande mi ha fatto ripercorrere il cammino narrativo del mio romanzo e riprovare tutte le emozioni.

Articoli recenti

error: Content is protected !!