La Rubrica online “Piazza Navona” torna a parlare di libri e di editoria straniera con il romanzo “She seduced me. A love affair with Rome” di Mark Tedesco (Dixi Books).
La trama
Roma. La Città Eterna. Mark Tedesco ha solo diciannove anni quando compie, con il seminario, il suo primo viaggio a Roma. E’ amore a prima vista. Mark e Roma si capiscono, si comprendono, si coccolano e si sostengono a vicenda. L’amore è travolgente. Mark, così, cerca di conoscere sempre più la sua città quasi di adozione e decide, con delicatezza e discrezione, di scoprirne la storia, gli abitanti, gli usi, le tradizioni, il cibo… L’Autore, così, protagonista della sua storia, diviene parte di Roma e del suo quotidiano respiro. Incontra gli artisti di strada, intervista gli abitanti dei quartieri centrali della vecchia Roma, accarezza la memoria senza tempo di questa città che, a cielo aperto, racconta a tutti la sua Storia. Così, She seduced me. A love affair with Rome diviene un vero e autentico canto d’amore che Mark Tedesco rende alla (sua) città. Una serenata degna del cantore più innamorato rivolta a una Donna senza Tempo e senza età…
Sul libro
Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l’intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, d’essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato poco a poco fino alla loro altezza.
Goethe
Nel novembre 2020 Mark Tedesco pubblica il suo ultimo romanzo dal titolo She seduced me. A love affair with Rome per la Casa Editrice americana Dixi Books.
Si tratta di un romanzo in parte autobiografico dove l’Autore, raccontando dei suoi viaggi e del suo rapporto con Roma, narra anche della sua formazione, della sua crescita, di alcuni fatti molto intimi e delicati che lo hanno toccato in prima persona come, ad esempio, la pedofilia. E tutto questo viene proposto al Lettore come fosse una lunga e piacevole chiacchierata durante una passeggiata per le vie storiche della Città eterna. Si cammina, si passeggia e ci si racconta quasi senza accorgersene. Anche questa, in fondo, è la magia di Roma.
Mark Tedesco, così, diviene parte del cuore pulsante di Roma, non solo turista ma nuovo figlio adottivo di questa “Mamma Roma” che non ha mai perso il conto dei suoi figli stringendoli sempre a sé, senza abbandonarli mai. Nemmeno quando è lei la prima ad essere maltrattata e trascurata. L’Autore sente Roma e Roma, a sua volta, sente lo spirito di questo suo nuovo figlio. I due, non senza una buona dose di diffidenza come vuole l’indole romana, si studiano ma poi l’amore scoppia. Ricambiato. Ed è forte di questo amore unico e incondizionato che Tedesco si getta nelle strade, nelle piazze, nei vicoli di Roma e ne ripercorre la storia, ne incontra gli abitanti facendosi raccontare miti e leggende… L’Autore non perde occasione di parlare con gli artisti di strada coloro i quali animano e illuminano con i loro colori, suoni e sorrisi le strade della città dando loro nuova linfa, nuova vita.
Così, pagina dopo pagina, Mark Tedesco compone un minuzioso ritratto di questa città senza tempo e senza età omaggiandola, come una dea, del suo canto affettuoso e amorevole senza mai dimenticare di far notare con deliziosa ironia e attenta critica alcune pecche, seppur suo malgrado (ad esempio, il famigerato bus 64!). Ma davanti a tanta beltà… l’Autore si inchina e rende alla sua amata città uno tra gli omaggi più dolci e accorati che le siano mai stati tributati negli ultimi anni. E chi scrive, da romana, ringrazia e si commuove dall’amore che questa città riesce a suscitare e ad animare in chiunque voglia ascoltarla e capirla. Perché, come ha scritto Ennio Flaiano: Roma ha questo di buono, che non giudica, assolve.
Incontro con l’Autore
C’è un luogo della città che vorrebbe ancora visitare?
Mi piace vivere Roma piuttosto che visitare la città, quindi di solito non pianifico quello che vedrò o farò fino al mio arrivo. Ma di solito finisco in Piazza Navona per la gente che mi guarda. Quasi sempre mi ritrovo a camminare da lì alla Fontana di Trevi, passando per il Pantheon, negozi, chiese e monumenti dal mondo antico.. Mi trovo attratto dal mondo dell’archeologia. Alcuni dei miei siti archeologici preferiti includono la Basilica di San Giovanni e Paolo del IV secolo (vicino al Colosseo), la Domus Aurea di Nerone, e i vari livelli di S. Clemente, costruito su un tempio mitraico. Mi affascinano anche le catacombe alla periferia della città. Anche se sono stato in tutti questi luoghi, per qualche ragione, mi richiamano, invitandomi a riviverli, con gli occhi di un insegnante di storia e amante del mondo antico.. Ho una grande immaginazione, così quando visito questi siti, immagino le voci e le preoccupazioni e le conversazioni di coloro che stavano su quei siti; posso quasi sentire quello che stanno dicendo.
Perché ha deciso di scrivere She Seduced me: A Love Affair with Rome?
Quando scrivo, una storia mi viene incontro. È il frutto della passione, dell’immaginazione e dell’ispirazione.
Ricordo quando mi è venuta l’ispirazione per She Seduced Me: A Love Affair with Rome. Stavo camminando per Trastevere ed entrai nell’antica chiesa di Santa Maria in Trastevere. Mi sedetti e guardai gli antichi mosaici e presi un respiro profondo in quell’atmosfera storica e sacra. Allora mi sono alzato da dove ero seduto, ho camminato fuori fin oltre il portico trovandomi ritto nella piazza antistante la chiesa. All’improvviso, come un fulmine, il libro venne da me.
Ho capito che ciò che rende Roma unica sono le sue storie. Ogni piccola cosa, un angolo, edificio, statua, artista di strada, o negoziante che non ha la sua storia. E a Roma, le storie sono ciò che dà significato a ciò che il visitatore vede. Volevo catturare alcune di queste storie in un libro, che era l’inizio di She Seduced Me: A Love Affair with Rome.
Nel suo libro scrive di persone e delle loro storie personali che ha incontrato a Roma: preti, turisti come te, artisti, suore… Qual è stato il suo incontro più interessante e indimenticabile?
L’incontro più indimenticabile a Roma è stato con Ann Louise Amendolagine, artista di strada americana a Roma. Quando visitavo la città, la vedevo ballare il tip tap in Piazza Navona, a volte da sola e altre volte con un compagno. Sorrideva sempre ed era una grande ballerina, ma non conoscevo la sua storia finché non l’ho avvicinata e le ho detto del libro che stavo scrivendo.
Quello che è stato indimenticabile dell’incontrarla è stata la sua passione e il desiderio per la sua vocazione di ballerina, così come la sua disponibilità a rischiare tutto. Il dramma della sua vita, le sue speranze, i suoi sogni e le sue paure che la portarono a questo punto, fu affascinante.
Trovo che coloro che sono disposti a rischiare tutto, che vanno oltre un lavoro dalle 9 alle 17 per costruirsi una vita, siano persone affascinanti.
Mi sono sentito privilegiato quando Ann si è fidata di me abbastanza da farmi entrare nel suo mondo interiore, condividendo non solo quello che ha fatto per arrivare a questo punto, ma quello che prova e spera. La sua prospettiva era molto stimolante per me e mi ha fatto riflettere sulle mie speranze e sogni e su cosa sto facendo per realizzarli. La sua storia è una delle più stimolanti.
In She seduced me: A Love Affair with Rome, scrive di Roma dal passato al presente e viceversa. Come è riuscito a mantenere l’equilibrio sul piano narrativo?
Non pianifico mai un libro quando scrivo, ma vado dove mi porta l’ispirazione. Ciò che rende Roma viva sono il suo passato e il suo presente, e questi due aspetti fluiscono armoniosamente l’uno nell’altro in quel luogo. Chiunque rimanga a Roma abbastanza a lungo può sperimentare questo. Così, il libro si è evoluto nello stesso modo; storie del passato intrecciate in storie del presente rivelano, si spera, qualcosa del cuore che rende Roma unica.
Mantenere un equilibrio tra passato e presente era facile quando scrivevo di Roma perché mi concentravo sulla condivisione di esperienze, siano esse mie o di Nerone o di Augusto o di Caravaggio. Entrando nella Domus Aurea di Nerone l’anno scorso, per esempio, ho potuto realizzare che l’imperatore avrebbe potuto stare dove ero io, o i suoi ospiti nella stessa stanza, chiedendosi che cosa Nerone avrebbe potuto fare per sorprenderli.
Quella sensazione di essere “in-between”, in bilico tra passato e presente., è unica a Roma, e mi è sembrato facile catturare questo nel mio libro.
In She Seduced me: A Love Affair with Rome scrive di Fra Gino che è stato sospeso dal Vaticano per molestie ai seminaristi. E, in un certo senso, ne sei stato coinvolto. Come ha vissuto questa terribile esperienza?
Quando ho avuto l’esperienza del tentativo di molestie con questo fratello Gino, avevo diciannove anni, e la sensazione che ho avuto era di confusione e insicurezza, che, ho scoperto più tardi, è molto comune con le vittime di molestie. L’uomo era considerato un santo, quindi non interpretavo le sue azioni come delle aperture sessuali all’epoca, ma incolpavo me stesso di aver letto ciò che Gino non intendeva.
I pellegrini visitarono San Vittorino, dove questo Gino viveva perché lo consideravano un altro Padre Pio. Gli autobus arrivavano per partecipare ai servizi al santuario e poi si mettevano in fila per baciargli la mano. Anche se questo concentrarsi su una persona mi sembrava strano, ho pensato che ci dovesse essere qualcosa di vero sulle storie della sua santità. Ho pensato che forse viveva su un piano più alto di noi; tutto ciò che sembrava un’apertura sessuale deve essere stato frainteso perché noi non eravamo al suo livello.È così che mi spiegai tutto questo quando avevo diciannove anni.
Anni dopo, quando avevo già fisicamente ed emotivamente rimosso la situazione, ho sentito che il Vaticano stava prendendo provvedimenti disciplinari nei confronti di Fra Gino (che divenne Padre Gino) per comportamento inappropriato. Ma questa rivelazione ha illuminato la mia esperienza e rimosso ogni dubbio. Il mio istinto aveva avuto ragione: il comportamento era inaccettabile, e potevo fidarmi dei miei sentimenti da quel momento in avanti.
La mia esperienza mi ha anche reso più scettico quando ho sentito parlare dell’ultimo “mistico” a Roma che sosteneva di ricevere qualche comunicazione divina.
Mi ha fatto piacere che tutto questo sia uscito allo scoperto ma, allo stesso tempo, mi sono rattristato per quei ragazzi rovinati da Fra Gino.
Qual è il luogo di Roma che preferisce? E perché?
Anni fa, un amico di Roma mi raccontò la storia della Basilica di Giovanni e Paolo del IV secolo, Giovanni e Paolo. Egli raccontò le ultime parole registrate che uno disse all’altro: “Se ci sottomettiamo a questo, saremo insieme per sempre in paradiso.” Ho iniziato a chiedermi come questi due uomini vivessero la loro vita per dirlo prima della fine.
Ho iniziato una ricerca per scoprire Giovanni e Paolo e presto finì nella loro basilica scavata sul colle Celio, che è diventato il mio posto preferito a Roma.
Quando sono tornato in California, ho iniziato a fare ricerche sulle loro vite, utilizzando documenti e contatti con gli archeologi a Roma. Dopo otto anni di ricerca, riflessione e scrittura, ho prodotto il mio primo romanzo storico, I Am John, I Am Paul: A Story of Two Soldiers in Ancient Rome.
Anche dopo aver scritto questo libro, torno sempre in quel luogo. C’è un’energia che è difficile da descrivere: all’interno di quelle mura, le loro vite si sono dispiegate, quelle parole che mi sono state citate secoli dopo; all’interno di quelle mura, le loro vite sono finite. Gli affreschi, i passaggi e la disposizione della loro casa raccontano la storia, e la loro presenza lì, per me, è così intensa.
Non mi stanco mai di tornare alla casa di Giovanni e Paolo, sotto l’omonima chiesa di Roma.
Quando tornerà a Roma?
Come si legge nel titolo del mio libro, Roma mi ha sedotto e, come un amante geloso, torno sempre da lei. Se sto lontano troppo a lungo, inizia come un pensiero ricorrente, diventa un desiderio ardente, e si trasforma in una quasi ossessione. Devo tornare a Roma perché lei è parte di me.
Se tutti i pezzi si sistemeranno, sarò a Roma dopo Natale.
Quale sarà il primo posto dove vorrà recarsi?
Una delle mie attività preferite a Roma è seguire i miei passi piuttosto che pianificare. Esco dal mio hotel e vado per istinto. A volte potrei finire nel quartiere ebraico, altre volte al Foro, altre ancora in Vaticano. Finisco sempre dove dovrei essere e scopro qualche nuovo aspetto o apprezzamento di quello che ho già visto.
Quando tornerò a Roma, seguirò i miei piedi per vedere quali sorprese la città vuole offrirmi. Questo fa parte della magia della città.
Quali Autori e libri hanno influenzato la sua scrittura?
C’è una grande varietà di libri che mi piace leggere, dalla narrativa storica ai viaggi, dalla letteratura classica alla biografia contemporanea, dai bestseller alle opere sconosciute. Ciò che conta è che la storia sia basata su esperienze per mantenere vivo il mio interesse. Se prendo un libro che consiste soltanto dei pensieri dell’autore, mi annoio.
Nella mia età adulta, il primo libro che mi ha colpito nel profondo è stato Brideshead Revisited di Evelyn Waugh. Era come se sentissi l’autrice leggere la storia personalmente, e ogni episodio, ogni lotta, era la mia. L’autrice è stata in grado di unire esperienze personali e una storia immaginaria in un modo che mi ha incuriosito. Mi sono innamorato anche di Graham Greene, che narra di personaggi in bilico tra l’ideale che vogliono essere e la persona, in realtà, che sono. Poi, sono stato affascinato dalla narrativa storica con autori come Margaret George e Steven Saylor. Ho altri libri preferiti, ma la lista sarebbe troppo lunga!
Mi è sempre piaciuto leggere perché entrare in un libro mi fa sentire la mia vita più grande. Essere in grado di esplorare il mondo di qualcun altro allarga i miei orizzonti e le mie esperienze.
Nell’infanzia, mi piacevano i libri di fantasia e avventura, come Peter Pan e Alice nel Paese delle Meraviglie.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Siamo in due, e il nostro sogno è vivere sei mesi in California e sei mesi in Italia. Dal momento che abbiamo amici in Puglia e il clima è simile alla California, speriamo di vivere in entrambi i luoghi. Un sacco di pezzi devono incastrarsi affinché questo accada e, ogni giorno, mi ritrovo a sperare che saremo in grado di realizzare questo sogno entro un anno.
Dalla Puglia, poi, posso facilmente visitare Roma ogni volta che ne sento il richiamo.
Lei è un educatore: qual è il messaggio per i suoi studenti?
Attualmente sto lavorando come formatore per i nuovi insegnanti a Los Angeles, ma la mia formazione è nell’insegnamento della storia e della lingua italiana agli studenti delle scuole superiori.
La storia e la lingua possono essere una finestra sul mondo. Racconto ai miei studenti la mia storia: a 16 anni ho deciso di voler vivere in Italia. Non avevo soldi né mezzi, e tutti quelli che conoscevo mi dicevano che era un’idea terribile. Eppure a 19 anni, vivevo a Roma. Ho lavorato duramente per eccellere al liceo ho ottenuto una borsa di studio. Dico ai miei studenti che per loro è lo stesso; ciò che ci trattiene da quello che vogliamo fare siamo noi stessi. Se uno studente vuole andare all’Università delle Hawaii, per esempio, può fissare un obiettivo. Se vogliono vivere in Europa, o viaggiare nel mondo, o avere una professione che coincide con le loro passioni e interessi, possono farlo, se fissano un obiettivo.
Cerco di aiutarli a capire le differenze tra un desiderio, un sogno e un obiettivo.
Voglio mostrare ai miei studenti che tutti noi possiamo avere una grande vita. Ma per dare legittimità a questo messaggio, devo esaminarmi periodicamente: sto vivendo una grande vita, o sto lasciando che le preoccupazioni quotidiane consumino i miei orizzonti? I miei studenti mi motivano a vivere pienamente e non mettere i miei sogni in attesa trasformandoli in obiettivi e in realtà.
Questo è ciò che voglio per i miei studenti.
